La pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno avuto un impatto significativo tra i più giovani, arrivando a causare sensazione di solitudine, isolamento, difficoltà nel relazionarsi con famiglia e amici. Tutto questo ha avuto forti ripercussioni sulla socialità e sull’educazione. La situazione, già grave per i giovani nati e cresciuti in Italia, risulta ancora più pesante per i giovani rifugiati che, lontani da casa e dagli affetti, con minori possibilità di imparare la lingua e sentirsi davvero parte della comunità, si sono trovati ancora più isolati.
Di fronte a questi bisogni, gli animatori giovanili dovranno essere in grado di sviluppare nuovi metodi di approccio e per farlo, avranno il supporto di organizzazioni e associazioni. MigrArt nasce con questo obiettivo.
Isolamento/Comunità
Come superare l’isolamento? Attraverso l’arte, perché aiuta a stimolare la creatività, favorisce la coesione sociale e permette alle persone in stato di bisogno o difficoltà, di esprimersi. Inoltre la conoscenza degli strumenti digitali è un fattore chiave per l’inclusione in una situazione di distanziamento sociale come quella vissuta durante la pandemia.
Proprio per questo MigrArt mira a coinvolgere giovani rifugiati in percorsi creativi e di educazione non formale: l’approccio CBR (community-based rehabilitation) è partecipativo e favorisce la creazione di un contesto eterogeneo, dove le ragazze e i ragazzi coinvolti possano essere attivi nel percorso e nei processi decisionali.
L’approccio artistico in MigrArt ha lo scopo di avvicinare alla street-art e alla social art partendo del tema “Isolation/Community” e da una riflessione sulla crisi globale generata dal COVID-19 per trasformarla in un’opportunità: ridurre gli effetti dell’incertezza del presente e del futuro. Per questo è fondamentale la partecipazione di giovani italiani e provenienti da paesi terzi: la creazione artistica è uno strumento per prendere la parola e dà l’opportunità a migranti e rifugiati di raccontare come la pandemia ha influenzato le loro vite, lasciando segnali tangibili sul territorio e fruibili online. Il progetto MigrArt offre ai giovani coinvolti momenti di crescita personale e l’opportunità di acquisire nuove competenze artistiche, mentre gli animatori giovanili possono sviluppare competenze interculturali specifiche e apprendere nuovi metodi di creare comunità.
Per il progetto è prevista un’attività creativa al mese in tutti i Paesi partner del progetto, che coinvolga un gruppo interculturale di giovani e che li metta in condizione non solo di trascorrere del tempo insieme, ma di instaurare relazioni e di esprimersi in modo creativo.
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Con quali obiettivi?
- Sviluppo di una raccolta di buone pratiche e di un toolkit per animatori giovanili per sperimentare nuovi approcci e costruire comunità inclusive e interculturali
- Creazione di un booklet sul tema Isolation/Community con le produzioni artistiche realizzate dai giovani coinvolti, collegate tramite QR-code a video di approfondimento con pensieri e punti di vista, aspettative future e riflessione sul vissuto durante la pandemia
- Produzione di un murales con il coinvolgimento del gruppo di giovani che verrà collegato tramite QR code ad un cortometraggio ad opera dei gruppi giovanili dei cinque paesi europei coinvolti nel progetto.
Il progetto MigrArt è già avviato, ma è in continua evoluzione e crescita. Ti piacerebbe partecipare agli eventi mensili ed entrare a far parte del gruppo interculturale di giovani tra i 18 e i 30 anni?
Per saperne di più scrivi a info@domna.it