da TG PADOVA – TELENUOVO
Il murale più grande di Padova colora San Carlo
Settanta metri di lunghezza per sette d’altezza: 480 metri quadrati di muro dipinti in dodici i giorni di lavoro. Decine e decine di bombolette spray utilizzate, due graffiti writers all’opera. Un intero quartiere con il naso all’insù. Numeri che raccontano il più grande murales di Padova: si trova all’Arcella, nel rione San Carlo, che si mostra più sgargiante grazie ad un lavoro intitolato Illuminami, pensato e realizzato secondo tre parole chiave: accoglienza, comunità, bellezza. Lo ha realizzato Fabio Colombini, graffiti writer milanese classe 1977, in arte ACME 107, dipinge sui muri dagli anni 90. “Un mese per scoprire Padova, i suoi profili, le sua storia, la sua architettura: ho proposto un progetto che sono contento sia stato condiviso e accettato – racconta ACME 107 – Meno di due settimane poi per dipingere un muro, enorme, di cui mi sono innamorato subito. Con le ore di sole ad esser sempre meno abbiamo dovuto correre: sono molto soddisfatto del risultato raggiunto”.
Con ACME 107, all’opera, anche un altra giovane graffiti writer: SteReal. Insieme hanno vissuto l’Arcella diventando parte della comunità. Osservati, aiutati dalla gente. Il quartiere coinvolto come in un cantiere diffuso: in tanti a mettersi a disposizione, da tanti la promessa di difendere l’opera da futuri vandalismi. E poi i bambini – protagonisti dell’inaugurazione – per giorni con gli occhi all’insù per imparare come si fa, perché no, ma soprattutto per vedere come si materializzava un piccolo grande sogno. “Che questo muro diventi un modo per condividere la bellezza: in fondo, basta guardarlo – ha detto don Diego Cattelan, parroco a San Carlo – Parrocchia, associazione Domna e Jeos, passo dopo passo, da un’idea sono arrivati alla realizzazione
Il Sindaco Sergio Giordani e l’assessore al Sociale Marta Nalin hanno scoperto la targa di un’opera definita dono di bellezza, cura per la città. “È un progetto artistico nato dopo una serie di incontri con l’intento di regalare qualcosa legato a Padova anche in relazione alla nomina di Capitale europea 2020 del volontariato”, ha spiegato Antonio Ceccagno dell’associazione Jeos. E’ una Padova tra scienza e spiritualità. Da Galileo Galilei a san Carlo Borromeo i contorni di una città aperta tra mondi sinergici attraversata da moti di pace. “Ringraziamo l’Arcella per averci accolto ormai quattro anni fa – ha commentato Alessia Conti, presidente di Domna, nata nel 2015 come associazione di promozione sociale e culturale – Questo è un regalo che nasce dalla collaborazione positiva con Jeos e con la parrocchia di San Carlo e tutto è partito la scorsa primavera con dei laboratori artistici dedicati ai ragazzini. Assieme a don Diego abbiamo pensato di omaggiare i cittadini dando loro un ulteriore senso di appartenenza con l’idea che la bellezza fa nascere il bene e questo messaggio l’hanno capito anche gli sponsor e i partner del progetto perché ognuno ha dato il proprio contributo economico significativo”.
Il centro del murales è molto luminoso: ecco il punto focale. Viene raccontato come la vita: da qui si inizia a capire “Illuminami”, titolo dell’opera stessa.
Video: Il murale più grande di padova? e’ all’arcella
IL MATTINO DI PADOVA
Padova, la grande festa per il maxi-murale all’Arcella: con la sorpresa Kenny Random
Il maestoso murale, inaugurato in via Pierobon nel quartiere Arcella è, a oggi, il più grande di tutta la città. “Illuminami”, questo il titolo dell’opera
PADOVA. Dal viso chino e pensoso di Galileo Galilei – uno dei tanti non padovani divenuti simbolo della città – a quello assorto di San Carlo, patrono della parrocchia che ha sostenuto e accolto la realizzazione dell’opera. Nel mezzo l’astrolabio, che serviva a misurare la distanza fra pianeti, e il Prato della Valle. Un giovane che pianta un ramoscello d’ulivo e un volo di colombe bianche, simbolo di pace.
Il maestoso murale, inaugurato ieri in via Pierobon nel quartiere Arcella è, a oggi, il più grande di tutta la città. “Illuminami”, questo il titolo dell’opera, si allunga per settanta metri circa e fino a sette in altezza, coprendo una superficie complessiva di 400 metri quadrati. Il messaggio che esprime parla di accoglienza, comunità e bellezza, valori stretti tra un alfiere della scienza e uno della fede. Gli autori sono due artisti milanesi (Acme107, ormai di fama internazionale, e SteReal) che l’hanno completato l’opera in meno di due settimane.
«È uno dei più imponenti che abbia mai realizzato» fa sapere Fabio Colombini, in arte Acme, «ma su Padova c’è molto altro da dire: qui è mancata l’occasione per celebrare Giotto, ma non escludo che non arrivi in futuro». La comunità del quartiere, ieri mattina, ha accolto la fine dei lavori con una festa allegra e molto partecipata. In prima fila i bambini della scuola materna, tutti con la “divisa” scolastica, che hanno liberato nel cielo palloncini bianchi come colombe. E poi, ovviamente, i loro genitori, ma anche giovani, anziani con i loro amici animali. Un pubblico vario e multietnico, com’è la vocazione del quartiere. «Inauguriamo un nuovo angolo di bellezza nel nostro quartiere e nella nostra città» ha esordito il parroco, don Antonio «e non posso che ringraziare gli artisti per quanto realizzato».
Presenti anche le autorità cittadine, il sindaco Sergio Giordani e l’assessora Marta Nalin. «È una giornata bellissima», ha detto Giordani «con tanto sole, tante persone e tanti bambini. Spesso ci lamentiamo delle piccole cose che non funzionano, invece dobbiamo essere orgogliosi della nostra città e anche dei nostri quartieri che riservano angoli di sfolgorante bellezza. La bellezza è inclusiva, fa bene a tutti». L’opera è stata realizzata a partire da un’idea dell’associazione Domna, in collaborazione con l’associazione Jeos e la parrocchia, grazie al contributo di numerosi sponsor.
Mentre gli artisti erano all’opera, si sono dati da fare anche i bambini della scuola (che è proprio accanto), con laboratori pratici sull’arte del graffito.
E qui, a sorpresa, si è presentato un ospite inatteso: Kenny Random che ha voluto lasciare ai bimbi un piccolo dono: il disegno di una bambina con un gatto che ora campeggia sul muro che circonda il giardino della scuola e l’invito a finire loro quanto iniziato.
28 OTTOBRE 2019